Canali Minisiti ECM

Possibile la diagnosi precoce del ritardo mentale per sindrome alcolica nel feto

Medicina Interna Redazione DottNet | 22/04/2019 19:36

L'indicatore si evidenzia con un test delle urine. Risultato italiano

Diventa possibile fare la diagnosi precoce del ritardo mentale generato nel feto a causa della sindrome alcolica: una ricerca italiana permette di trovare un indicatore nelle urine della madre. Pubblicato sulla rivista Addiction Biology, il risultato si deve all'Istituto di Biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibcn) e del Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio (CrarL) dell'Università Sapienza di Roma.

  La sindrome alcolica fetale (Fas) è la più comune causa di ritardo mentale nei bambini occidentali, "dovuta all'effetto tossico dell'alcool assunto durante la gravidanza" e "totalmente evitabile tramite l'astensione completa della gestante dal consumo di alcool", ha rilevato Marco Fiore del Cnr-Ibcn.

La possibilità di riconoscerla precocemente, ha aggiunto, è un risultato "importante", considerando "l'inaffidabilità e la variabilità dei self-report materni, cioè delle ammissioni volontarie di comportamenti a rischio da parte delle madri, e l'assenza di un profilo neuro-comportamentale univoco da utilizzare a scopo diagnostico, una valutazione oggettiva per stabilire il consumo di etanolo durante la gravidanza e la conseguente esposizione del feto all'alcol".

Il punto di partenza per trovare il segnale-spia della sindrome alcolica fetale è stato analizzare, nelle urine di donne in gravidanza, la presenza della sostanza chiamata etilglucuronide (EtG), considerata una segnale di consumo certo in quanto si forma solo in caso di assunzione di alcol tre o quattro giorni prima del test. Quindi sono state eseguite ecografie nel secondo trimestre di gestazione in cerca di indicatori fisici tipici della sindrome. In caso positivo, i dati sono stati incrociati con quelli relativi alla presenza della Etg, ha spiegato Mauro Ceccanti, direttore del CrarL. "L'analisi dell'EtG nelle urine - ha concluso - potrebbe essere quindi utilizzata come indicatore di consumo materno di alcol anche occasionale durante la gravidanza, per allertare sulle possibili ripercussioni sul feto e successivamente sul bambino, permettendo quindi una diagnosi precoce di Fas".

fonte: Addiction Biology

Commenti

I Correlati

Studio australiano. I fattori di rischio sono fumo e alcol

"Sono ancora troppi gli ostacoli che ogni giorno dobbiamo affrontare nell'ambito della nostra vita sociale e lavorativa"

La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità

Il rischio di trasmissione del virus ormai è prossimo allo zero

Ti potrebbero interessare

Diminuiscono le probabilità di avere almeno due patologie assieme

"Nel mondo reale rallenta la malattia nel 50% dei pazienti"

Zooprofilattico Venezie, più vigilanza sui rischi biologici

Ha effetti positivi sui grassi e gli zuccheri nel sangue

Ultime News

"Nursing up: "No a misure tampone". Il ministro: "Sulle liste di attesa le regioni utilizzino i fondi già stanziati"

La disparità salariale, associata al peggioramento delle condizioni di lavoro, contribuisce a una crescente insoddisfazione tra i camici bianchi del nostro Paese

L'abuso della posizione dominante di Teva rilevato dall'antitrust Ue si è verificato nei mercati del glatiramer acetato (il principio attivo contenuto nel Copaxone) in Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna

La scoperta Ieo-Pascale "apre una nuova strada sul fronte vaccini terapeutici"